In seguito alla recente diatriba sorta in merito alla presenza di Zelensky a Sanremo, anche l’amministratore delegato Mediaset è intervenuto.
Anche Silvio Berlusconi è intervenuto in merito alle polemiche sorte circa la presenza del presidente ucraino al festival di Sanremo. L’associazione dei servizi radiotelevisivi, durante i giorni scorsi ha sporto un reclamo nei confronti della Rai chiedendo che il presidente Volodymyr Zelensky venisse escluso dal festival di Sanremo.
La motivazione risiede nel fatto che – a detta di coloro che hanno sporto reclamo – il festival teatro Ariston si sarebbe trasformato in un’occasione per il presidente ucraino di chiedere armi e sostegno nel conflitto. L’opinione pubblica si è spaccata in due. Da una parte coloro che ritengono del tutto fuori luogo l’esclusione di Zelensky, dall’altra chi a gran voce chiede che il presidente ucraino venga escluso dall’evento. Sulla diatriba anche l’amministratore delegato di Mediaset è intervenuto dicendo la sua.
L’intervento dell’amministratore delegato
Le dichiarazioni del Cavaliere: “Da un lato c’è la questione della libertà di espressione. Un presidente che vuole far sentire la sua voce e tutti noi siamo con lui e con l’Ucraina. La Rai deve fare le sue scelte e da editore non voglio mettere becco.
Dall’altro c’è il mio essere cittadino che paga il canone e non riesco a non essere trasparente: a me che Zelensky” intervenga a Sanremo “con tutto quello che si deve dire a favore dell’Ucraina e della situazione che stanno vivendo, non fa piacere. Mi sembra una ricerca di visibilità che a me un pochino turba, preferirei di no”.
E continua: “Per la Rai è una bella gatta da pelare, è difficile decidere quando una richiesta del genere ti arriva direttamente dallo stesso leader ucraino. Da editore non posso dire che la Rai non può farlo andare. Da cittadino che paga il canone però preferirei di no: mi sembra da parte di Zelensky una ricerca di visibilità che mi turba. C’è un conflitto in ballo, quello di Sanremo non mi sembra il contesto adatto”.
Poi ribadisce: “Non abbiamo alcuna intenzione di fare ‘controprogrammazione’ al Festival di Sanremo: evitiamo dopo molti anni il disarmo assoluto. Abbiamo visto che durante i mondiali in Qatar i nostri ricavi non ne hanno risentito e abbiamo deciso di mantenere una settimana a prezzo normale”.